Il Diavolo
Il diavolo
La figura del diavolo prende spunto dal bellissimo libro di Igor Sibaldi "Il frutto proibito della conoscenza", che mi ha fatto tornare alla mia giovinezza e ai tanti anni trascorsi in un collegio religioso.
Anni dove il concetto di "Diavolo" era ben definito e ampiamente rappresentato.
Ma anche anni dove (forse per mia fortuna o per una grande apertura mentale dei miei insegnanti) ero stato spronato a "guardare oltre", a non fermarmi alle apparenze ma a pormi sempre nuove domande.
Così avevo poi affrontato l'immagine del diavolo sotto diversi punti di vista, qualcuno anche non propriamente ordososso, se devo proprio confessare.
Quindi l'immagine del Diavolo, non come "Principe del Male", ma piuttosto come l'antichissimo "Signore delle Porte", incarnazione della paura verso l'ignoto e di conseguenza del "nuovo" che inevitabilmente ci troviamo ad affrontare, mi era familiare.
Anche la visione teologica cristiana dei cieli, dall'esoterica ed ermetica Scala di Giacobbe narrata nella genesi, ai cieli di Dante nella Divina Commedia, l'avevo più volte affrontata, ma il libro di Sibaldi mi aveva riportato proprio alla visione del Diavolo come prodotto delle nostre paure, dei nostri desideri più profondi e nascosti.
Quindi è in questo contesto che compare nel libro, generato dalle paure e dalle passioni di uno dei protagonisti del romanzo: Michele Barovier.
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