Anna
Anna si è materializzata da sola, inserendosi nel romanzo quasi con una volontà propria.
Da figura destinata a creare momenti rilassanti del racconto, dove si può parlare di cucina e di buon vino, è però diventata con il progredire della Trilogia una presenza indispensabile, che affianca i personaggi con intelligenza ed affetto, arguzia e buon senso.
Sicuramente nata dalle mie esperienze personali con le Ostesse veneziane, a volte "amiche" a volte "mamme", ricopre alternativamente il ruolo di confessore, confidente, consigliere.
Sicuramente non si può dire di conoscere Venezia se non si è conosciuta almeno una di queste figure, praticamente indispensabili nella vita sociale cittadina.
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